In testata
acrilici e smalti su tela
cm 100X70
Biografia
Nato ad Aversa (CE) 1954, concilia con successo la pittura con la fotografia e la pittoscultura. Nel corso degli anni è approdato ad una pittura in cui la tensione espressionistica e la visionarietà che dava senso alla realtà del fantastico trovano sbocco in quelle esplosioni cromo – energetiche che sono riconducibili ad eventi verificabili nella natura come nei moti della Psiche. La complessità delle percezioni da rappresentare e i diversi mondi con cui confrontarsi hanno spinto l’artista a rendere più immediata e universale l’opera, associando la pittura alla scultura, il colore alle forme. Sono nate così le pittosculture che accolgono eventi che nel loro insieme superano la complessità energetica diventando semplici messaggi di vita. Il connubio tra pittura e scultura da lui realizzato, riproduce la complessità delle dinamiche naturali. Racconta così la complessità del cosmo e delle emozioni che lo abitano, ma anche l’impossibilità di decifrarlo, di definirlo in uno schema codificato, né tanto meno in una teoria scientifica che ne spieghi il moto. In questo suo percorso si è fatta sempre più pressante l’esigenza di creare la compenetrazione materica e cromatica di più forme geometriche. In sostanza facendosi interprete della meraviglia evolutiva, si è immerso negli strati più profondi della materia, del colore e della forma geometrica per estrarne l’energia vitale e gli umori più segreti. In questo suo esplorare ha incrociato il gruppo di artisti di “Astrazione Totale” constatando che, il suo operare, è molto affine alla modalità espressiva di questi artisti. Per tale motivo e per meglio esprimere la sua poetica, è risultata naturale e pressante, a fine 2022, la sua adesione al gruppo “Astrazione Totale “. Parallelamente a questo percorso, al fine di sperimentare ulteriori forme espressive, con l’utilizzo di vecchie rappresentazioni fotografiche, si è tuffato nella ricerca di un nuovo ordine figlio di nuove regole che rigenerassero gli strati più profondi della materia, del colore e della forma geometrica per estrarne nuova energia vitale. Sono nate così nuove opere, foto-rappresentazioni su forex, che, parzialmente ridipinte, hanno originato delle opere 2.0 ovvero delle pittofotografie.
EXHIBITION
venerdì 1 dicembre 2023
Giuseppe De Michele
Attraversare l’inquietudine
a cura di Michelangelo Giovinale
introduce Margherita Romano
rassegna stampa
EXHIBITION
venerdì 1 dicembre 2023
Giuseppe De Michele
Attraversare l’inquietudine
a cura di Michelangelo Giovinale
introduce Michelangelo Giovinale
luogo: Spazio Vitale arte contemporanea – Aversa / Italy
In programma
In programma
La mostra copre un ampio arco temporale, dal 2006, anni di intensa sperimentazione per l’artista, fino alle più recenti produzioni.
Gli esordi fra materia e colore, in un corpo a corpo con la pittura, con un notevole potenziale espressivo che propaga dal suo gesto pittorico.
Forme oblique e concentriche, frammenti di materia, ampi flussi di energia che equivalgono all’impeto, in quegli anni, di una frenetica urgenza creativa.
Quello di De Michele è un lavoro che procede per tentativi, conferme, ripartenze, tanto da lasciare incompiute opere riprese poi a distanza di anni.
È la manifestazione più evidente di una sindrome da “carta bianca” che attraversa l’artista e che la tela accoglie come il segno di un rovesciamento impetuoso nella pratica della pittura del suo inconscio.
“Solo così potrei dire cose che, altrimenti e in altri modi, resterebbero mute e chiuse dentro me”.
Il linguaggio negli anni resta saldamente astratto.
Si configura sulla tela come un’irruzione, una devastazione della superficie, quella “carta bianca” -scrive Giovinale- che, per estrarne l’energia vitale e gli umori più segreti, via via si ricopre e si affolla di citazioni e di pensieri intimi.
Una tensione feconda quella di De Michele, che accende l’immaginazione come un colpo di lampo creativo e che innesca un continuo confronto con i temi del suo esistente.
Il mezzo espressivo astratto negli anni resta solido, baricentro della sua ricerca, ma volge a esiti di sintesi formale, più ponderato e meno impetuoso, negli ultimi anni.
L’urto con la tela e il gesto cieco della pittura, il suo vitalismo energetico, cedono il passo ad un maggiore equilibrio.
Segni spinti in talune opere a una degradazione minima della visibilità, entro ampie campiture di colore, che ripartiscono geometricamente lo spazio dell’opera, in cui tutte le parti, come fossero un organico equilibrio, respirano all’unisono. Insieme.