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dettaglio di un’opera dell’artista
Gli anni ’70 come avventura, le incursioni nel sociale. Da studenti a militanti con la partecipazione ai collettivi universitari, compiendo imprevedibili azioni dimostrative per rivendicare nuovi scenari per il futuro degli artisti. Nel corso della sua vita Gianfranco Duro ha stabilito legami -scrive Michelangelo Giovinale autore del volume e curatore della mostra- dietro la mitezza di uomo una tempra rivoluzionaria che non si è mai sottratta al confronto con la realtà. Quel margine fuori controllo -a lui molto congeniale- che innescava, ad arte, durante le performance e che permetteva al pubblico di partecipare alla creazione, stabilendo con le sue opere -ha scritto Jorge Luis Borges- un legame “irreparabile”, vero. Tutto ciò che non può essere controllato ha un preciso obiettivo: sperimentare l’inatteso, dove l’esito delle azioni sono sempre affidate al caso. La dialettica con l’altro resta un cardine imprescindibile, anche quando negli anni ’80 sperimenterà, su un terreno vastissimo, oltreoceano, l’arte postale con la pratica della Mail Art. Oggi la sua pittura è la migliore cifra distintiva della sua esistenza. Dal clamore al silenzio del suo studio. La pittura -ce lo ricorda Jackson Pollock- è uno stato dell’essere, la scoperta di sé. Ogni buon artista dipinge – come Gianfranco Duro oggi- esattamente quello che realmente è.
Info: www.michelangelogiovinale.it
BIOGRAFIA
Gianfranco Duro nasce ad Angri (SA). Docente alla cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Statale di Napoli fino al 2011. Compie gli studi l’Istituto Statale d’Arte di Salerno, successivamente l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Agli inizi degli anni ’70 inizia il suo percorso artistico, dapprima con interventi nel sociale attraverso le performance, poi entrando a far parte del sistema di corrispondenza mondiale della mail art, in breve tempo divenendo fra i maggiori artisti attivi italiani dell’arte postale. Negli anni 80, numerosi sono gli interventi urbani che realizza con altri artisti, ancora oggi ad Angri nel quartiere di via di Mezzo, restano tracce dei Murales, realizzati nell’estate del ’92.
Nel 1987, dallo studio dell’artista vengono asportate tutte le opere. Un furto che resta avvolto ancora nel mistero e lo indurrà Gianfranco Duro ad una lunga pausa di riflessione, restando lontano dalle scene dell’arte.
La ricerca di una pittura simbolica innervata su temi esistenziali, la progressiva perdita di valori, la lacerazione fra l’uomo e la natura, costituiranno il dato concettuale di una ripresa del lavoro fra nuove tele e cavalletto.
Quattro colori contraddistinguono questa stagione, un ciclo di opere dedicato al mito di Icaro. Il rosso carminio, come impeto della ripresa, il blu ceruleo, ad indicare il suo vissuto spazio temporale, il bianco che accompagna le opere sulle memorie, infine il nero, come epilogo della tragedia e della morte.
Gianfranco Duro e fra gli artisti citati nel libro di Enrico Baj, “Impariamo la pittura” (Rizzoli Editore, Milano) fra le figure artistiche di maggiore rilievo nel panorama dell’arte italiana.
Intensa la sua attività di docente al liceo artistico di Napoli. In occasione dei mondiali di calcio del 1990, firma la direzione artistica per la realizzazione di otto murales nella metropolitana di piazza Amedeo a Napoli eseguiti dagli allievi del suo corso di pittura. Nel 2008 la Soprintendenza Speciale Per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, lo omaggia per la qualità delle opere presenti alla mostra “Frammenti. Immagini della bellezza dal mondo greco-romano”.
La sua opera e le vicende artistiche sono state oggetto di studio di critici e storici dell’arte, fra i quali, Francesco Annarumma, Massimo Bignardi, Angelo Calabrese, Vitaliano Corbi, Ada Patrizia Fiorillo, Michelangelo Giovinale, Michele Greco, Linda Irace, Arcangelo Izzo, Antonella Nigro, Genando Pedicini, Rosario Pinto, Ugo Piscopo, Loredana rea, Gaetano Romano, Maurizio Vitiello. Nel corso degli anni, il legame umano che si rinsalda con lo scultore Michele Mautone (scomparso nel 2022) è degno di nota. Per l’intensità del sodalizio artistico che si stabilisce fra i due, la presenza congiunta in numerose mostre, la dialettica umana che li rendeva inseparabili.
Gianfranco Duro, sulla soglia degli ottant’anni, conduce attivamente la sua ricerca nei labirinti della pittura, con la corrosività e la profondità che ha contraddistinto da sempre la sua esistenza artistica. E’ presente fra gli artisti del volume “Spazio Vitale, artist exhibition gallery residence” 2018>2022, Gutenberg edizioni 2022, a cura di Michelangelo Giovinale. Un’ampia ricognizione fra gli artisti operanti in Campania.
EXHIBITION
venerdì 6 ottobre 2023
Gianfranco Duro
dal clamore nel sociale alla pittura del silenzio
rassegna stampa
EXHIBITION
6 ottobre 2023
Gianfranco Duro
dal clamore nel sociale alla pittura del silenzio
cura scientifica Michelangelo Giovinale
luogo: Spazio Vitale arte contemporanea – Aversa / Italy
In programma
Oltre al volume in mostra documenti storici e opere dell’artista.
In programma
Gli anni ’70 come avventura, le incursioni nel sociale. Da studenti a militanti con la partecipazione ai collettivi universitari, compiendo imprevedibili azioni dimostrative per rivendicare nuovi scenari per il futuro degli artisti. Nel corso della sua vita Gianfranco Duro ha stabilito legami -scrive Michelangelo Giovinale autore del volume e curatore della mostra- dietro la mitezza di uomo una tempra rivoluzionaria che non si è mai sottratta al confronto con la realtà. Quel margine fuori controllo -a lui molto congeniale- che innescava, ad arte, durante le performance e che permetteva al pubblico di partecipare alla creazione, stabilendo con le sue opere -ha scritto Jorge Luis Borges- un legame “irreparabile”, vero. Tutto ciò che non può essere controllato ha un preciso obiettivo: sperimentare l’inatteso, dove l’esito delle azioni sono sempre affidate al caso. La dialettica con l’altro resta un cardine imprescindibile, anche quando negli anni ’80 sperimenterà, su un terreno vastissimo, oltreoceano, l’arte postale con la pratica della Mail Art. Oggi la sua pittura è la migliore cifra distintiva della sua esistenza. Dal clamore al silenzio del suo studio. La pittura -ce lo ricorda Jackson Pollock- è uno stato dell’essere, la scoperta di sé. Ogni buon artista dipinge – come Gianfranco Duro oggi- esattamente quello che realmente è. Info: www.michelangelogiovinale.it